Agricoltura, dal latino agricultura, composto da ager ‘campo’ e cultura ‘coltivazione’.
Cultura, dal latino cultura, derivato dal verbo colere, significa coltivare.
La parola agricoltura ha subito, negli ultimi decenni, una moltiplicazione di senso. Se all’inizio del secolo scorso era una parola piuttosto univoca, su cui non era necessario interrogarsi più di tanto, oggi, se pronunciata senza un contorno aggettivale, risulta poco espressiva. Agricolture diverse producono cibo diverso in modi diversi, con differenti livelli di attenzione verso tutte le connessioni insite nel “fare cibo” (Slow Food).
Fattorie didattiche, degustazioni in azienda, ma anche ricerca e innovazione, premi letterari, installazioni artistiche: l’abbinamento tra agricoltura e cultura, a parte l’etimologia, non sembra più così strano.
Per alcuni è marketing, per altri è vocazione, di certo si moltiplicano le contaminazioni tra i due settori e ci si interroga su cosa l’una possa fare per l’altra.
Qual è il valore aggiunto che diamo a chi fruisce del prodotto finale, quando a questo uniamo un pizzico di cultura? Come cambia l’agricoltura quando, oltre ai prodotti, coltiva esperienze? E infine, cosa può fare l’agricoltura per il settore culturale?
Ne parleremo e degusteremo con alcune delle aziende partner di Rubino e altri ospiti, tra cui: Camillo Privitera, presidente di AIS Sicilia e proprietario di Vigneti Primaterra e Guglielmo Aprile, esperto di marketing e socio dell’azienda Casa Morana.
Talk&Wine Coltivare/Cultura
Venerdì 8 dicembre alle 17.00 – Palazzo Busacca a Scicli.
Ingresso libero, necessaria la prenotazione: tel. 391 1344848 o mail a sem.scicli@gmail.com